Il Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda (CR) offre un’esperienza immersiva e didattica all’interno di un contesto naturale esteso e ben preservato. Si tratta di un’area boschiva di oltre cento ettari, situata lungo la riva sinistra del fiume Adda, a circa venti chilometri da Milano. Il percorso ombreggiato conduce i visitatori attraverso ricostruzioni scientifiche di animali preistorici, boschi secolari, ambienti paludosi e uno spazio vivente di flora e fauna autoctone, creando un itinerario che unisce scienza e ambiente in modo equilibrato e accessibile.
Ricostruzioni dei dinosauri e delle specie preistoriche

Lungo il sentiero principale del Parco della Preistoria sono esposte circa trenta ricostruzioni a grandezza naturale, realizzate in fibra di vetro sulla base di fossili analizzati in dettaglio. Sono presenti dinosauri noti come il T‑Rex, il Velociraptor, il Triceratopo, lo Stegosauro, l’Allosauro, il Diplodoco e più recenti aggiunte come lo Spinosauro e lo Smilodon. Accanto a queste figure emergono rappresentazioni dei nostri antenati preistorici, tra cui l’Australopiteco, l’uomo di Neanderthal e altri mammiferi come il Mammut. Ogni modello è accompagnato da pannelli informativi che riportano dati scientifici e contesto cronologico.
Le dimensioni reali delle sculture permettono di percepire concretamente la stazza e la conformazione di specie vissute milioni di anni fa. Lo Spinosauro, inserito nel 2023, si distingue per l’impatto visivo vicino allo Stegosauro, mentre il Saltriovenator e lo Scolosauro sono stati disposti in posizione invertita rispetto alle versioni precedenti del parco. Gli spazi dedicati ai dinosauri integrano elementi ambientali: alcune ricostruzioni sono immerse tra alberi e corsi d’acqua, favorendo un effetto visivo che richiama la foresta padana dell’antichità.
Le ricostruzioni non si limitano ai rettili preistorici ma includono artropodi, pesci preistorici, anfibi e rettili arcaici. L’intero itinerario vuole rappresentare una panoramica delle diverse ere geologiche in un contesto didattico, grazie anche al Museo Paleontologico inaugurato nel 2009.
Bosco, flora e percorsi botanici

Il parco conserva ultimi lembi di foresta planiziale padana caratterizzata da latifoglie decidue. La vegetazione si presenta stratificata su tre livelli: arboreo, arbustivo ed erbaceo. Tra gli alberi ad alto fusto troviamo pioppi, olmi e robinie, con chiome che offrono una copertura continua ma leggera, conferendo l’impressione di una foresta aperta. Il sottobosco è ricco di violette, primule, biancospini e altre specie selvatiche tipiche delle rive del fiume Adda.
Lungo le sponde del fiume, il percorso botanico è segnalato e consente di identificare specie autoctone. Questa sezione educativa spiega ai visitatori l’importanza delle zone fluviali non antropizzate, forme vegetative e di successione naturale rimaste intatte grazie all’impossibilità di bonifiche agricole in quelle zone.
La manutenzione delle aree boschive è condotta in modo da preservare la biodiversità originaria, limitando l’ingresso di specie aliene e valorizzando le specie spontanee. Tutto ciò contribuisce a mantenere un habitat stabile per le specie selvatiche presenti anche fuori dal circuito delle ricostruzioni.
Palude, lago e ambienti umidi

Verso il tratto finale del percorso si incontra una palude originatasi da un meandro del vicino Lago degli Aironi. Questa zona umida si caratterizza per una vegetazione ricca e diversificata: lungo le rive crescono salici e larici, mentre su specchi d’acqua si trovano ninfee, nannufari e nasturzi. Nelle parti più fangose abbondano tife e canne palustri, mentre le aree centrali del bacino ospitano vegetazione sommersa e semi‑sommerse, tra cui canneti e piante galleggianti.
L’ambiente palustre è studiato anche come esempio di habitat naturale che svolge funzioni ambientali fondamentali, quali il filtraggio dell’acqua e il rifugio per diverse specie animali. Le caratteristiche botaniche rendono questa sezione un elemento di rilievo sia per gli aspetti scientifici sia per quelli visivi.
Il contrasto tra bosco, palude e laghetti consente di comprendere la transizione tra ecosistemi: dalla terraferma arborea alle zone paludose fino agli specchi d’acqua. Il percorso promuove la conoscenza degli ambienti umidi, troppo spesso trascurati ma fondamentali per l’equilibrio ecologico.
Fauna del parco e biodiversità animale
All’interno del parco si osservano numerosi esemplari di fauna selvatica in libertà. Piccoli mammiferi come lepri, scoiattoli, topolini campestri e ghiri popolano il sottobosco. Tra i carnivori autunnali e insettivori vi sono volpi, tassi, ricci e talpe. Anche anfibi quali rane, rospi, salamandre e tritoni vivono nei pressi degli specchi d’acqua. Non mancano insetti, tra cui farfalle, coccinelle, vespe, api e calabroni.
In recinti ampi ma non eccessivamente vincolanti vivono in condizioni di semi-libertà cervi, daini, asini, cavalli, capre e pecore. Questi animali offrono un contributo alla didattica ambientale, consentendo di osservare specie domestiche e selvatiche in un contesto naturalistico.
Molti uccelli acquatici e terrestri frequentano i laghi e la palude, completando il quadro di biodiversità del parco. L’insieme di animali, insetti, anfibi e rettili crea un ecosistema vivo e dinamico, non confinato ai modelli preistorici, ma parte integrante dei valori di conservazione ambientale offerti.
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Informazioni utili per la visita
Il Parco della Preistoria si trova a Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona, a circa 25 km da Milano ed è facilmente raggiungibile in auto. L’ingresso principale è situato in viale Ponte Vecchio 21. Il parco è aperto tutto l’anno, con orari variabili in base alla stagione: nei mesi estivi l’apertura è continuata dalle 9.00 alle 19.00, mentre in inverno chiude alle 17.00.
Il biglietto intero ha un costo di 17 euro, con riduzioni per bambini, over 65 e gruppi scolastici. È disponibile un ampio parcheggio gratuito e aree attrezzate per pic-nic. All’interno sono presenti un punto ristoro, un’area giochi e servizi igienici. Si consiglia un abbigliamento comodo e scarpe da escursione, in quanto il percorso si sviluppa interamente all’aperto, in gran parte su sentieri sterrati.





